sabato 7 ottobre 2017

Abbandonare gli animali è un reato! Lettera aperta ad un sindaco


Caro Sindaco,
ti scrivo in uno stato emotivo alterato, sono commosso e al tempo stesso adirato, perché non saprei davvero a chi altri rivolgermi. Poco fa, io e mia moglie abbiamo trovato altri due animali abbandonati, sono due gattini piccolissimi, ancora con gli occhi chiusi, tracce di cordone ombelicale, incapaci di alzarsi sulle quattro zampe. Erano lì, freddi come cadaverini, pigolavano flebilmente buttati in mezzo ai rovi bagnati dalla pioggia di stamane, tra le immondizie che alcuni nostri concittadini gettano dove capita prima. Li abbiamo raccolti per soccorrerli, come avevamo fatto appena 5 giorni fa con un'altra gattina, Mignolina, (è quella grigia nella foto), come abbiamo fatto due mesi fa con un cagnolino, Ninai, trovato abbandonato e pieno di pulci. Non so davvero cosa fare, non posso lasciare morire un animale di fame e di sete dietro l'uscio di casa. Noi già ospitavamo un cane, Ciccio, in paese lo conoscono quasi tutti, e sei gatti, la Bella, Schicchirigno, che abbiamo trovato cieco dietro la porta di casa con gli occhi divorati dalla rinotracheite, la Piccisgnaccola, Misiricchiu (detto
anche Bin Laden perché è un vero terrorista), Brunello e Drusilla. Tutti trovatelli, tutti sterilizzati. Molti altri animali abbandonati, per fortuna, siamo riusciti a regalarli. Si, perché viviamo in un appartamento e in un condominio, non abbiamo un vero giardino, soltanto un terrazzo.
Ti scrivo, caro Sindaco, perché credo che l'abbandono degli animali nella nostra cittadina, non debba rimanere un problema soltanto nostro e di quegli altri che come noi, si occupano degli animali abbandonati. So che di questo dovrebbe occuparsi il Comune e, per questo ti scrivo: insieme possiamo cercare di trovare una soluzione. Credo che occorrano le telecamere e che l'abbandono debba essere perseguito come previsto dall'articolo 727 del Codice Penale, "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.". Al tempo stesso mi rendo conto che non posso continuare ad accogliere altri animali perché non sono in grado di assicurare loro le cure e gli spazi di cui avrebbero bisogno. Lo stesso art. 727 prosegue infatti: "Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze". Cani e gatti in spazi ristretti infatti litigano e gli ambienti di cui dispongo, con tutti i sacrifici che io e mia moglie possiamo fare, hanno raggiunto un limite che non è possibile superare senza pregiudizio per la salute delle nostre care bestiole.
Ai miei concittadini chiedo aiuto: un cane o un gatto portano gioia in una casa, se vi è possibile adottate i trovatelli, non comprate animali di razza! E se possedete cani o gatti, fateli sterilizzare, soprattutto le femmine, non risparmiate su questo: cento euro spesi così ridurranno di tanto le sofferenze di povere bestie incolpevoli!


sabato 12 agosto 2017

Acqua sporca, acqua pulita: ma diamo i numeri?


Ecco tutti i numeri del mare siciliano: in alto secondo il Ministero per la Salute [1] e, in basso, secondo la rilevazione indipendente di Goletta Verde [2]. In entrambi i casi, il blu sta a indicare parametri entro la norma, mentre il giallo e il rosso indicano acque inquinate o fortemente inquinate, rispettivamente.

Il disaccordo è lampante: mare pulito ovunque in Sicilia per il Ministero, numerosissimi casi di inquinamento per Goletta Verde che dal 1986 monitora per conto di Legambiente la qualità delle acque balneabili italiane. La credibilità dei dati che il Ministero diffonde (soltanto da tre anni!) è messa in dubbio dalla stessa Legambiente e da molte fonti anche giornalistiche[3].
Se è comprensibile che il Ministero abbia interesse a non allarmare i turisti, destano preoccupazione le conclusioni di Goletta Verde. Secondo l'organizzazione indipendente, il problema nasce dalla scadente efficienza dei depuratori in Italia.  I dati del sito della Commissione Europea  «Urban Waste Water Treatment Directive (UWWTD) site for Europe» [4], collocano infatti l'Italia agli ultimi posti in Europa per il rispetto della normativa europea sulle acque di scarico: soltanto un terzo delle acque sono trattate correttamente e peggio di noi vi sono soltanto soltanto Romania, Lettonia e Bulgaria!

Per concudere, convinti di essere utili a qualcuno dei nostri lettori, pubblichiamo, per ciascuna località, i dati rilevati lungo le coste siciliane da Legambiente.


[1] http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/
[2] https://www.legambiente.it/golettaverde-map/
[3] http://www.corriere.it/cronache/17_agosto_11/mare-inquinato-goletta-verde-40percento-campioni-ha-batteri-oltre-limiti-cca68a86-7e7d-11e7-9e20-fd5bf758afd2.shtml?refresh_ce-cp
[4] http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52016SC0045

domenica 5 febbraio 2017

TUTTE LE POLIZZE DELLA RAGGI


I fatti, prima di tutto. Salvatore Romeo, impiegato del comune di Roma, nel gennaio 2016 acquista due polizze sulla vita, per un totale di 33 mila euro, indicando come beneficiaria Virginia Raggi, probabile futuro sindaco. Nel mese di giugno la Raggi viene eletta sindaco e Romeo riceve la promozione cui aspirava.

A prima vista, sembrerebbe un caso classico di corruzione e possibile concussione, tuttavia i giudici che indagano sui fatti, dopo un lungo interrogatorio, escludono ogni ipotesi di reato. Com'è possibile?

Vediamo un po'. Se piuttosto che di polizze assicurative si fosse trattato di un trasferimento di denaro contante, si sarebbe trattato di corruzione per Romeo e concussione per Raggi. Romeo avrebbe versato quei soldi per ottenere un vantaggio e questo vantaggio gli sarebbe stato accordato.

L'idea che le cose possano essere andate così ha già fatto tanto danno politico al M5S. Le persone, come diceva William James, raramente agiscono sulla base di ciò che è vero, ma piuttosto sulla base di ciò che sembra vero. E per questa ragione la vicenda Raggi-Romeo, dopo la pubblicazione da parte dell'"Espresso", ha già causato enormi danni di opinione, a Virginia Raggi e al M5S

Cerchiamo di analizzare criticamente i fatti e di comprendere se ci possa essere stata malversazione da parte di Raggi, di Romeo o di altri. La prima cosa che realizziamo è che si tratta di polizze assicurative che la Raggi avrebbe potuto incassare soltanto dopo la morte di Romeo, che risulta essere un cinquantenne apparentemente in buona salute. La Raggi è più giovane di Romeo, tuttavia sembra poco verosimile che ella possa aver accettato un pagamento che sarebbe avvenuto tra 30 o 40 anni. La seconda cosa da osservare è che Romeo, come per tutte le polizze sulla vita, manteneva il diritto di cambiare in qualsiasi momento il beneficiario della polizza: a Romeo sarebbe quindi bastato un istante per andare dal proprio agente assicurativo e fare beneficiario dalla polizza chessò il proprio figlio, piuttosto che la Raggi. Il vantaggio per la Raggi diventa così del tutto aleatorio e, francamente, ci sembra inverosimile che ella possa avere accettato un talmente improbabile "pagherò". Terza e ultima osservazione: la Raggi non era al corrente dell'esistenza delle polizze o, perlomeno, non vi è alcuna prova che lo fosse. E, onestamente, ci sembra assolutamente improbabile che un avvocato esperto come Virginia Raggi potesse accettare un pagamento così incerto e improbabile per correre il rischio di uno scandalo dal quale difficilmente lei e la giunta romana avrebbero potuto sopravvivere.

Si potrebbero aggiungere altre ragioni per cui la malversazione è poco credibile, come potrebbe essere l'esiguo ammontare della somma che la Raggi avrebbe ricevuto, ma, il punto centrale è che nessuno di noi potrebbe essere tanto sciocco da accettare in pagamento polizze come quelle intestate alla Raggi da Romeo. La vera domanda cui bisognerebbe rispondere è perché allora queste polizze, chi ne ha ricevuto effettivamente un vantaggio?

E' evidente che Romeo in questa storia non ha mai corso il rischio di che i suoi soldi finissero veramente alla Raggi. E' altrettanto evidente che da questo scandalo abortito l'"Espresso" e la "Repubblica", i giornali che hanno montato lo scoop, e con essi l'editore De Benedetti abbiano già ottenuto un vantaggio economico, in termini di maggiori vendite. Tutta questa storia ha il sapore di uno scandalo montato a tavolino ad orologeria per danneggiare l'immagine di Virginia Raggi e, in prospettiva, il M5S e non è sorprendente che dietro tutto vi sia proprio quel gruppo editoriale che più apertamente sostiene il PD e non perde occasione per denigrare il M5S.


giovedì 26 gennaio 2017

Migranti e psicostoria

Da sempre, uno dei miei scrittori di fantascienza preferiti è Isaac Asimov, Nato nel 1920 in una famiglia di ebrei russi benestanti immigrati in USA subito dopo la rivoluzione d'Ottobre, Asimov era, evidentemente, uno che di flussi migratori se ne intendeva. Oltre a scrivere di fantascienza, Asimov era un grande divulgatore scientifico ed uno scienziato: aveva conseguito un PhD in biochimica e per alcuni anni insegnò come professore associato presso la Boston University School of Medicine.
Alcune delle idee concepite dall'Asimov scrittore, come le famose tre leggi della robotica, sono tutt'oggi discusse anche nella letteratura scientifica. Un'altra idea di Asimov, poco ortodossa e sicuramente di difficile realizzazione se pure fosse possibile, è la psicostoria , una ipotetica disciplina scientifica che studierebbe l'evoluzione della società umana (e quindi predirrebbe la storia) a partire da una configurazione iniziale nota. Un po' come la meccanica statistica, la psicostoria riguarderebbe le probabilità con le quali determinati eventi potrebbero verificarsi e, in analogia alla Meccanica Statistica, che è fondata sulle Leggi della Meccanica, essa sarebbe basata sulle "Leggi dell'Umanistica", che, ovviamente, bisognerebbe prima individuare.

Con un po' di presunzione, e rifuggendo da ogni approccio ideologico, mi permetto di suggerire una, anzi quattro, possibili "leggi dell'umanistica" che riguardano il problema delle migrazioni.
0) I flussi migratori sono proporzionali al gradiente della ricchezza percepita.
I lettori iniziati alla scienza capiscono perfettamente. Per gli altri posso cercare di tradurre: i migranti si muovono dove trovano, o sperano di trovare, migliori condizioni di vita. Credo che, a partire dalle migrazioni degli ominidi, tutta la storia abbia rispettato questa legge. Non è un mistero neppure che, ai flussi migratori, le popolazioni che si percepiscono come privilegiate possano cercare di opporre "muri" di vario genere. Sembra proprio che i Neanderthal siano stati i primi a farlo, opponendo la propria superiorità fisica ai più gracili Sapiens che, dall'arida Africa, cercavano di raggiungere la fertile Europa. Successivamente ci provarono i Romani, i Cinesi e, anche adesso, ci vorrebbero provare in molti.
Spingendo oltre la mia presunzione, dal momento che sono soltanto un'appasionato e certo non uno specialista di storia, mi sento di enunciare, sempre evitando approcci ideologici, alcune altre leggi che riguardano i fenomeni migratori:
1) Le popolazioni che vivono nei territori che ricevono i migranti, spesso non esprimono entusiasmo per la visita.
Non sappiamo cosa i Neanderthal pensassero dei Sapiens, ma sappiamo per certo che, presso i Romani, le parole "barbaro" (in origine significava "straniero") e "vandalo" (in origine era soltanto il nome con cui si indicavano gli appartenenti ad una certa tribù germanica) assunsero un significato assai poco lusinghiero
2) Raramente i muri sono stati utili a fermare flussi migratori
3) Con l'importante eccezione dell'invasione dell'Homo Sapiens (che, apparentemente, ha cancellato la civiltà Neanderthaliana senza che ne restassero tracce), il risultato delle invasioni è una civiltà nuova, diversa tanto da quella di chi è giunto con le migrazioni quanto da quella di chi le ha subite.
Dopo aver enunciato queste Leggi fondamentali dell'Umanistica riguardo alle Migrazioni senza concessioni a tentazioni ideologiche, ma limitandomi alla generalizzazione di fatti osservati (mi perdonerete se scrivo con un tono più adatto ad un articolo scientifico, visto che cerco di temperare con l'ironia), posso adesso permettermi di suggerire una via d'uscita pratica. Come tutti sanno, a questo punto è difficile non essere condizionati dall'ideologia, così non pretenderò di non esserlo. Il mio ragionamento è semplice e segue dalla Legge Zero e dalla Legge Due: un tentativo per arrestare le migrazioni potrebbe essere fatto cercando di annullare il gradiente della ricchezza percepita, e, dal momento che, almeno in parte, ciò che percepiamo è la realtà, la mia modest proposal è cercare di annullare i gradienti della ricchezza. Per la verità ci sarebbero almeno due modi diversi per farlo. Uno è impoverire i paesi ricchi: questa è la strada seguita dal capitalismo finanziario globalizzatore, magari facendo in modo che soltanto pochissimi individui siano veramente ricchi (ah, Gini!) e che le frontiere della ricchezza non siano facili da individuare, protette come sono dal segreto bancario, dalle Isole Cayman e dall'IOR. Una strada alternativa è lavorare per migliorare le condizioni di vita nei Paesi meno sviluppati. Quest'ultima, naturalmente, è una via che potrebbe suggerire soltanto un comunista qual sono.