domenica 29 aprile 2018

IDIOTI

« L'idea base del film mi è venuta nel momento stesso in cui abbiamo scritto il manifesto. Ho pensato ad un gruppo di persone che scelgono di comportarsi come degli idioti, tutto qui. » (Lars von Trier)

Idioti è un film del 1998, scritto e diretto dal danese Lars von Trier. Il tema dell'idiota, del "buon" idiota, attraversa tanta letteratura, a partire da un'interpretazione forse errata del Vangelo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5, 3), «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11, 25). Il mito del santo o dell'eroe idiota passa dall'"Orlando Furioso" dell'Ariosto, al "Don Chisciotte" di Cervantes, al "Candido" di Voltaire, a "L'idiota" di Dostoevskij, e si arricchisce di connotati inquietanti con la contaminazione di idiozia, male e santità, giungendo forse al culmine nelle due contorte cristologie presentate da Borges, con il racconto "Tre versioni di Giuda", e dallo stesso von Trier, con il film "Le onde del destino".

L'idiozia oggi è di moda. La moda aggiunge un ché di frizzante al già tremendamente instabile cocktail di idiozia, santità e male. Così è normale che si parli e soprattutto si scriva di un misterioso complotto in cui si suppone che i governi ci infliggerebbero "scie chimiche", quando il buon senso suggerirebbe che i governi sono anche capaci di grandi nefandezze, ma difficilmente ne compiono senza ragione. E nella storia delle scie manca proprio questo: il movente. Ma evidentemente si tratta di una rivincita che "i piccoli" si prendono contro "sapienti" e "dotti": credono alle "scie chimiche" tanto più perché si tratta di una storia senza senso; mi si perdoni la citazione un po' contraffatta del filosofo cristiano Tertulliano.

Oggi, nell'era delle "bufale", non ha più senso porre domande quali "come" o "perché", delle 5 "W" del giornalismo sopravvivono soltanto "chi" e "cosa", persino "dove" è diventato un optional, come la custodia dell'iphone.

Qualche tempo fa mi sono imbattuto in una castroneria mostruosa, in cui esplicitamente si rivendica la superiorità dell'ignoranza. Avevo scritto un post in cui si parlava di viadotti pericolanti, argomento ormai di quotidiana attualità dalle mie parti. Per carità di patria, mi limito a descrivere l'immagine che mi hanno postato, omettendo il nome del poveretto che lo ha fatto. La parte superiore dell'immagine è un disegno che mostra operai intenti a costruire una strada romana con un testo che riporto, «In origine l'uomo senza nessun titolo di studio iniziò a costruire strade "eterne"». Nella parte inferiore vi è una fotografia di un viadotto siciliano recentemente crollato ed un altro testo: «poi l'uomo si è evoluto frequentando le "Università"». Si tratta di una bufala doppia: in primo luogo gli ingegneri romani erano i migliori del mondo antico proprio perché... studiavano parecchio, come si potrebbe evincere dai dieci libri del "De Architectura" di Vitruvio, un "must" degli studi dell'epoca, in secondo luogo dubito che si possano spiegare i crolli dei viadotti con l'esistenza dell'università piuttosto che con l'ignoranza, la negligenza o il dolo.