Cannabis sativa |
E' all'esame in Parlamento una proposta di legge per la liberalizzazione della cannabis [1], voluta inizialmente dal M5S e poi firmata da 218 parlamentari di tutti gli schieramenti politici. E' una buona proposta: riconosce a chiunque il diritto di coltivare in casa fino a cinque piantine, per uso personale. La proposta non prevede alcuna tassa e, se fosse approvata, assesterebbe un colpo formidabile alla mafia, rendendo non più lucrativo lo spaccio. Il principale ostacolo all'approvazione è stato finora il fiume di decreti "urgenti" proposti dal governo Renzi che, intasando il parlamento, hanno ritardato l'iter del disegno di legge. Adesso, tuttavia, si profila un nuovo, più subdolo, ostacolo.
Una campagna giornalistica, orchestrata dal giornale "la Repubblica", suggerisce che, tassando la cannabis, i proventi potrebbero essere utilizzati per finanziare lo stato e gli enti locali ed i buchi neri costituiti dai rispettivi debiti [2]. Viene allo scopo utilizzato uno studio pubblicato da due docenti dell'Università di Messina, Pietro David e Ferdinando Ofria[3], che stimano il possibile gettito fiscale in una cifra compresa tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Tanto per capire, si tratterebbe, in media, di oltre 100 euro per ogni cittadino italiano, compresi neonati e anziani nelle case di riposo. Probabilmente poi, il "patto di stabilità" obbligherebbe gli enti locali più indebitati ad adottare le aliquote più elevate. A prendere per buone le cifre di David e Ofria, quanto dovrebbe sborsare un consumatore siciliano di cannabis per coltivarsi le sue cinque piantine? Mille euro l'anno? Ce n'è abbastanza per alimentare un mercato grigio, rendendo nuovamente conveniente per la mafia l'affare dello spaccio.
Oggi lo Stato italiano e la farmacopea ufficiale riconoscono la validità dell'uso terapeutico della cannabis [4], particolarmente utile nella terapia del dolore in gravi patologie, soprattutto oncologiche. Oggi purtroppo questi malati trovano grandi difficoltà e devono affrontare spese elevate per approvvigionarsi del farmaco[5]. Liberalizzare la cannabis è anche un modo per alleviare le sofferenze di questi cittadini meno fortunati.
[1] http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/939417/index.html?aj=no
[2] http://www.repubblica.it/cronaca/2015/10/24/news/cannabis_di_stato_otto_miliardi_di_euro_il_ricavo_di_un_anno-125775906/
[3] http://www.lavoce.info/archives/36435/droghe-leggere-la-legalizzazione-e-un-buon-affare/
[4] http://www.ilpost.it/2014/03/08/cannabis-marijuana-terapeutica-italia/
[5] http://www.fondazioneveronesi.it/articoli/lesperto-risponde/cannabis-scopo-terapeutico-quando-si-puo-utilizzare
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