giovedì 27 giugno 2013

Benvenuti nell'Antropocene!

Da Wikipedia: "Antropocene è un termine coniato nel 2000 dallo scienziato Premio Nobel Paul Crutzen per definire l'era geologica attuale, in cui l'uomo e le sue attività sono le principali fautrici delle modifiche climatiche mondiali." 
In realtà la definizione di Crutzen, il chimico che ha spiegato il ruolo dei fluoroclorocarburi (come il freon dei frigoriferi di un tempo) sul cosiddetto buco dell'ozono e sull'effetto serra e quindi sul riscaldamento globale e' un po' più ampia. L'era antropocenica, a differenza delle precedenti ere geologiche e' caratterizzata dal fatto che una singola specie, l'uomo appunto, ha acquisito la capacità di determinare gli equilibri dell'ecosistema, non semplicemente il clima. 
Nella nostra società gli atteggiamenti più diffusi, rispetto a questa nuova capacità acquisita dall'uomo, sono due ed entrambi scarsamente fondati sul piano scientifico. Da una parte abbiamo coloro i quali, affascinati dall'idea dello sviluppo tecnologico, sono disponibili a pagare per questo qualunque prezzo. Tale, per esempio, era la posizione assunta sugli accordi di Kyoto per la limitazione della produzione dei gas serra, dall'amministrazione Bush o dalle economie emergenti asiatiche: “Abbiamo bisogno di energia per il nostro sviluppo economico, la Terra se la caverà, come se l'e' sempre cavata prima, a smaltire gli inquinanti”. L'altra posizione e’ quella dei cosiddetti Verdi, o meglio dei più ingenui tra questi, e consiste nel demonizzare qualunque attività che venga considerata “non naturale”. Spesso tale posizione e’ stata definita dalla parte avversa “la politica dei no”: no all’autostrada e no alla ferrovia. Purtroppo, se non vogliamo viaggiare in calesse, serviranno, l’una o l’altra. A me sembrano ridicoli quanti, guidando il fuoristrada e parlando al telefonino ci invitano a tornare alla natura. L’uomo modifica in modo massiccio la natura non certamente dal tempo della rivoluzione industriale, ma piuttosto da 10 000 anni, da quando fu introdotta l’agricoltura, e come per altro, scrive lo stesso Crutzen nell’ottima opera di divulgazione tradotta in Italia con il titolo “Benvenuti nell’antropocene” [Mondadori 2005 Collana: Strade blu ISBN: 8804537302], e oggi ha acquisito la capacità di intervenire in modo positivo sugli equilibri naturali. 
Certamente un diffuso luogo comune e’ che naturale sia bello, buono e giusto, mentre gli aggettivi “innaturale” o “artificiale” sono spesso associati a lugubri scenari. Proviamo un attimo a superare questo pregiudizio e proviamo a chiederci se desideriamo la desertificazione del Sahel o se siamo pronti ad affrontare una nuova era glaciale. Se la risposta fosse negativa, mi permetto di ricordare che le glaciazioni e la nascita di nuovi deserti sono eventi naturali nella storia della terra. Un tempo l’uomo non aveva alcuna possibilità di intervenire sul ciclo naturale che alterna periodi caldi e glaciazioni, oggi potrebbero esistere delle possibilità di intervento. Dovremmo forse rigettarle in blocco perché innaturali?  
Una ricostruzione al computer della "Terra a palla di neve". Così, secondo i  geologi, doveva apparire la terra intorno a  650 milioni di anni or sono. Le cause? Tutte naturali!


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