venerdì 29 giugno 2018

E' meglio morire di meningite o di vaccino?


Addolora tutti la notizia della morte di una bambina di 6 anni stroncata in poche ore da una meningite dovuta al meningococco C. Facile commentare, come ho letto in rete, che il vaccino (facoltativo) "l'avrebbe potuta salvare". Piuttosto che lasciarci trascinare dalle emozioni e iscriverci alla tribù dei vaccinisti o a quella degli antivaccinisti, su  questo tipo di problemi bisognerebbe cercare di essere lucidi fino in fondo, per il bene dei nostri bambini e di noi stessi. Così sono andato a guardare i dati disponibili, per cercare di capire.

Nel 2015, l'ultimo anno per cui trovo statistiche, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha rilevato 196 casi di meningite da meningococco, di questi solo il 44%, circa 96, dovute al ceppo C [1]. Si tratta di uno dei 12 ceppi conosciuti di meningococco e soltanto per alcuni di essi sono disponibili vaccini. Per salvare la bambina, naturalmente, sarebbe stato necessario il vaccino specifico, tutti gli altri sarebbero stati inutili. Nello stesso report dell'ISS trovo che "Il maggior numero di casi [di meningite da meningococco C] si verifica negli anziani dopo i 64 anni di età e nei bambini nel primo anno di vita". Visto che gli anziani non vengono vaccinati e che la vaccinazione è possibile soltanto a partire dal 13° mese di vita, ci sono ragioni per credere che il numero di morti che si potrebbero evitare con la vaccinazione sia limitatissimo, al massimo qualche decina l'anno in tutta Italia.

Naturalmente, la profilassi vaccinale sarebbe giustificata anche se si potesse salvare una sola vita. Purtroppo però, come tutti i medicinali, anche i vaccini possono causare reazioni avverse. Non mi curerò delle reazioni meno gravi  elencate nel foglietto illustrativo del farmaco, il bugiardino [2]. Dolore, arrossamento, gonfiore, febbre moderata, irritabilità, sonnolenza, inappetenza, vomito, diarrea, mal di testa e dolori muscolari sono indicati come reazioni "comuni": sebbene queste possano anche essere molto spiacevoli, non sono gravi e devono essere trascurate rispetto al rischio di contrarre l'encefalite. Mi devo invece soffermare sul rischio di una anafilassi, potenzialmente mortale. Questa eventualità è definita "rarissima" dallo stesso bugiardino, che vorrà mai dire?. Per capirlo dobbiamo consultare la normativa europea [3] che impone di usare nelle avvertenze dei farmaci questi aggettivi, più comprensibili dei numeri, almeno secondo il legislatore europeo. "Rarissimo", in accordo con le linee guida europee, vuol dire riscontrato in non più dello 0.01 % dei casi, ossia uno su 10 mila. Tenendo conto che il numero di nati ogni anno in Italia è circa 500 mila, si dovrebbe presumere che, se tutti i bambini fossero stati vaccinati, si sarebbero avuti circa 50 casi di shock anafilattico dovuto al vaccino.Questo numero dovrebbe essere confrontato con il numero di bambini salvati dalla malattia, qualche decina. I numeri, non io, dicono che i rischi di morire per anafilassi sono confrontabili con quelli di morire per meningite da meningococco B. Perché allora somministrare un vaccino che ha tante probabilità di salvarti quanto di ammazzarti? La sola risposta che trovo è che, a somministrare il vaccino, le case farmaceutiche fanno soldi.



Dicevo sopra di non appartenere né alla tribù dei vaccinisti nè a quella degli antivaccinisti. Soltanto credo che, per quanto riguarda i vaccini, sia necessario assumere un atteggiamento obiettivo: soppesare accuratamente vantaggi e svantaggi, tante vite si salveranno se il vaccino è efficace, e tante se ne perderanno a causa degli effetti collaterali. Purtroppo oggi le grandi case farmaceutiche, "big pharma", sono società per azioni che come obiettivo hanno il profitto e non salvare vite umane. Uno dei miei eroi preferiti nel campo della medicina è Jonas Salk (1914-1995), l'uomo che ha realizzato il primo vaccino contro la poliomielite, gravissima malattia oggi quasi scomparsa grazie alla vaccinazione di massa. E' importante ricordare che la ricerca e la sperimentazione di Salk si svolsero interamente presso istituzioni pubbliche, in primo luogo l'Università  di Pittsburg, furono finanziate con denaro pubblico e coinvolsero 20.000 medici e ufficiali della salute pubblica, 64.000 impiegati scolastici e 220.000 volontari. Intervistato da un giornalista che chiedeva chi possedesse il brevetto del vaccino, Salk rispose "La gente, suppongo. Non c'è brevetto. Si può brevettare il sole?". Ma sulla storia del dottor Salk e del suo vaccino avrò modo di ritornare presto.

L'origine della parola bugiardino, il nome che si dà al foglietto illustrativo che accompagna i medicinali, e la relazione con la parola bugiardo sono raccontate da Raffaella Setti in La Crusca per voi [4], un foglio semestrale divulgativo pubblicato dall'Accademia della Crusca  rivolto alle scuole e agli amanti della lingua italiana. Riporto le ultime righe dell'interessante e divertente pezzo:
Gli ambiti di utilizzo di bugiardino sono quindi vari e diversi, ma la costante che sembra caratterizzare la scelta di questo appellativo è quella di venire attribuito a testi illustrativi (foglietti dei medicinali, quarte di copertina e dépliant) che si ritiene nascondano, più o meno velatamente, qualche inganno.
Per svelare qualcuno degli "inganni" dei bugiardini dei medicinali riporto di sotto la traduzione degli aggettivi che vengono adoperati per specificare la frequenza degli effetti indesiderati dei farmaci
molto comune: più di 1 caso su 10
comune:            tra 1 caso su 10 e 1 caso su 100
non comune:    tra 1 caso su 100 e 1 caso su 1000
raro:                  tra 1 caso su 1000 e 1 caso su 10 mila
rarissimo:         meno di 1 caso su 10 mila

[1] http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/EpidItalia.asp
[2] http://www.wikivaccini.regione.lombardia.it/wps/portal/site/wikivaccini/DettaglioRedazionale/le-vaccinazioni-quali/vaccini (seguire il link vaccino anti meningococco e poi andare a "pagina dedicata"), eh, bisogna fare un po' di net-surf !
[3] http://vaccine-safety-training.org/frequency-and-severity.html
[4] Raffaella Setti, "Risposta al quesito di Dario Piazza sul termine bugiardino", La Crusca per voi n.27, ottobre 2003 reperibile anche all'URL http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/perch-foglietto-illustrativo-farmaci-viene-c

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