domenica 2 agosto 2020

In quali Paesi è maggiore il rischio di contrarre il COVID?

Possiamo provare a inventarci un criterio per capire in quali paesi corriamo rischi maggiori. Il ragionamento è semplice: saranno probabilmente contagiosi coloro che hanno contratto l'infezione negli ultimi giorni, chi l'ha contratta prima oggi è in isolamento o comunque non è in circolazione. Quanti giorni dobbiamo considerare? Una scelta ragionevole è 14 giorni, due settimane, tanto si ritiene possa durare l'incubazione della malattia. 
Considereremo quindi, per ciascun Paese, n, il numero di contagi registrati negli ultimi 14 giorni. E' necessario ancora dividere n per la popolazione p dello stesso Paese. Infatti, se entrambi i paesi X e Y hanno avuto 1000 contagi (n=1000) ma hanno un popolazione X di un milione e Y di 100 milioni, sarà molto più probabile contrarre la malattia incontrando un cittadino di X piuttosto che uno di Y. Possiamo allora definire per ogni Paese un indice di rischio,

r = 100 000 n/p

dove il fattore 100 000 è inserito soltanto per avere numeri più facili da leggere. Così, per esempio, in Italia negli ultimi 14 giorni sono stati riportati n=3570 contagi e la popolazione è p= 59 359 900, quindi per l'Italia

r = 100 000 x 3570 / 59 359 900 = 6.014

Come qualunque altro criterio di valutazione del rischio anche il nostro è discutibile. Ci conforta tuttavia il fatto che l'agenzia europea ECDC (European Center for Disease Control) adopera un indicatore del tutto analogo al nostro e consiglia e che la Germania consiglia ai suoi cittadini di non recarsi in Paesi con r maggiore di 20. Una sola precauzione è necessaria nel considerare i dati che sotto riportiamo: i Paesi meno sviluppati fanno pochi tamponi e quindi per essi si ottengono valori di r sensibilmente più bassi. Infine, l'evoluzione della malattia è rapida, controllare sempre se la valutazione di rischio è recente!.

Nelle due cartine (un per il mondo e una per l'Europa) considero i contagi riportati dal 17 al 31 luglio 2020 sul sito della John Hopkins University [1]. Le aree a basso rischio corrispondono alle tonalità dell'azzurro (rischio minimo) e del verde. I valori di r sono comunque riportati sulla destra.






Nessun commento: